Sunday, April 30, 2006

ASK THE DUST 2.0

E invece m'è piaciuto bao.

Ask the Dust


Per la serie film con protagonisti troppo sbagliatamente belli per interpretare un grandissimo alter ego, ecco che esce CHIEDI ALLA POLVERE dal romanzo di John Fante della saga di Bandini. Oggi vado a vederlo ma le critiche che qualificano questo film come sentimentaleggiante, mi fanno partire prevenuto. Come si fa a sconvolgere il backgronund di un libro così? Dai, speriamo che non sia così, perchè Chiedi Alla Polvere è un libro di fondamentale importanza per la letteratura americana del Novecento e senza quel libro forse non ci sarebbe stato nemmeno Carlino. Ok, vedremo...

Thursday, April 27, 2006

Schifo

Che schifo. Gente che condanna l'ipocrisia e ha ipocisia ovunque: nel midollo osseo, nel cordone ombelicale, nella sua fottuta vagina. Non ci sono parole che posso usare per lo schifo, lo sdegno.
E' facile scrivere un romanzo, ma non scriverò mai un romanzo sullo schifo, no! Troppo facile, troppo fottutamente facile. E questa merda... una merda che vuole rovinarti la giornata, l'estate, la vita... di nuovo. Avevi appena dimenticato, eri forte, anzi lo sei, lo rimani, hai solo bisogno di gridare in faccia ad una persona sorda un VAFFANCULO. Niente è importante in questa storia, perchè non ci sarà mai un finale tragico(?)punk(??)grunge(???). Persone che MAI dicono una parola giusta, chiudo o butto il computer per terra.

Poesia e Merda.

Cazzo, giornate veramente belle intaccate da un momento di vecchia ruggine. Ci sono persone che, merda, quanto sono indefinibili... che ti danno una rabbia che diventa una poesia.

1.
Momento sbagliatissimo
momento significativo
è pur sempre merda
la mia poesia è merda

2.
S'insinua, come se avesse il controllo totale
lotta nel fango, sguazza nell'acqua
fa della merda una poesia
fa della poesia una merda
cerca di distruggerti dall'esterno

Wednesday, April 12, 2006

****

E' difficile che mi svegli di buon umore ed anche oggi la regola è stata confermata SENZA SORPRESE. E' bastata un'oretta, però, per darmi quelle stelline in più (piccole soddisfazioni per un omuncolo orgoglioso). Basta avere una formichina sotto la suola per sentire che gira bene, che ce la farai, che non ti sei mai sbagliato. Pensate al re di uno stato piccolo, chessò il Lussemburgo...
Bene, il re del Lussemburgo penserà SONO UN RE, CAZZO! O penserà SONO L'INSIGNIFICANTE RE DI UN PAESE MINUSCOLO, MERDA! Io propenderei per la prima.
Oggi fra me e il re del Lussemburgo non c'è nessuna differenza, ma io ho possibilità di espandere il mio territorio, niente male eh?

Thursday, April 06, 2006

N.d.A.

Ho notato che, ultimamente, quando non scrivo, non è perchè non ho niente da dire, ma perchè ho da dire più cose, che si sminuirebbero a vicenda se accostate, e sono troppo dissimili fra loro.
"Cose" che possono essere "sensazioni" e che, ad esempio, oggi sono "sensazioni diverse di benessere". Poi me la cavo meglio a soffermarmi sul singolo aspetto o dettaglio, nonostante la mia vita sia rappresentabile come un elettrocardiogramma impazzito. Mi sto accorgendo che questo post di poetica sta venendo noioso. D'altronde che c'è di più noioso di un attimo di benessere?!

Wednesday, April 05, 2006

In memory of Kurt Donald Cobain



12 anni fa moriva suicida (?) all'età di 27 anni Kurt Donald Cobain, leader dei Nirvana.
Sappiamo benissimo cosa ci ha lasciato, quindi risparmio inutili patetismi e riporto il testo di una sua canzone, bellissimo e pregno di nostalgia:

SPANK THRU

This song is for lovers out there
And the little light in the trees
And all the flowers have gingivitis
And the birds fly happily
We're together once again my love
I need you back, oh baby baby

I can't explain just why we lost it from the start
Living without you girl, you'll only break my heart

I can feel it
Ican hold it
I can bend it
I can shape it
And mold it
I can cut it
I can taste it
Spank it
Beat it until you, ah, wait here now

I've been looking for days now
Always hearing the same old
City boy, won't you spank thru?
I can make it do things you won't think you ever do

Saturday, April 01, 2006

Le prime tre zanzare.

La luce cala lentissimamente. Le prime tre zanzare s'insinuano, guardano la mia faccia a pixel come per dirmi: "Non viviamo a lungo quanto te". La luce cala lentissimamente. Mi ritrovo su un prato con il culo bagnato, c'è solo un grande cartello che reclamizza una marca di liquirizia che recita a caratteri cubitali: L I Q U E R I Z I A (che bruttura!) e tanta tanta nostalgia. Il cuore batte, si ferma, si gonfia, si alza, vomito. Mi gira la testa, pulsa, ho caldo e cerco di piangere.
Mi ritrovo su un prato con il culo bagnato, senza liquirizia, senza sigarette e senza cuore. Mi sembra di morire o di vivere una vita scippata ad uno stronzo aspirante attore di talento. La luce cala lentissimamente.